La Storia
La Storia Delle Assicurazioni
La storia dell'assicurazione non è quella di una singola scoperta o invenzione, essa risulta dall'insieme delle storie dei suoi rami. Nella storia dell'assicurazione vera e propria si considerano generalmente tre periodi distinti: il primo, dal 1300 al 1700, in cui è creata la polizza di assicurazione e l'assicuratore è rappresentato da una persona singola; il secondo, dal sorgere dell'impresa moderna di assicurazione alla fine del sec. XVIII; il terzo, fino ai giorni nostri, caratterizzato dal continuo, rapido e intenso sviluppo di tutte le forme assicurative, dalla costituzione di numerose imprese mutue e azionarie, da rapporti internazionali fra le imprese dei varî paesi - dovuti questi essenzialmente alla riassicurazione per la quale sorgono speciali imprese - finalmente dall'organizzazione delle assicurazioni sociali e di istituzioni pubbliche di previdenza di ogni specie, basate su rigorosi principî assicurativi. È del sec. XIX la formazione della scienza attuariale.
Non è la natura del rischio che rende applicabile l'assicurazione ma la possibilità (diversa secondo i tempi e i luoghi) di raggiungere le condizioni seguenti:
- una collettività di elementi esposti a un medesimo rischio
- esperienza sufficiente per determinare con una certa approssimazione la probabilità, ossia la frequenza normale dell'evento
- probabilità non molto forte. Se il premio annuo è l'uno per mille o anche l'uno per cento della somma assicurata, si troverà conveniente sobbarcarsi alla spesa certa per evitare quella eventuale; se dovesse superare il 20% si preferirebbe il semplice risparmio
- grande numero di assicurati, per rendere minimo lo scarto dalla frequenza normale
- distinzione degli assicurati rispetto al rischio, in modo che il verificarsi dell'evento non li colpisca insieme (come diverse merci caricate sullo stesso bastimento)
- possibilità di classificare gli assicurati applicando premî graduati secondo la probabilità dell'evento, altrimenti, se l'assicurazione fosse libera, affluirebbero di preferenza quelli più gravemente esposti al rischio
- limitazione della somma assicurata entro confini tanto più ristretti quanto meno grande è il numero degli assicurati
- difese contro il pericolo che la condotta dell'assicurato (rischio soggettivo) provochi il verificarsi dell'evento
Non occorre affermare in modo assoluto il principio che la colpa dell'assicurato escluda l'indennizzo: infatti avrà tale difesa, spesso difficile a usarsi, spaventando anche gli assicurati in buona fede si opporrebbe al diffondersi dell'assicurazione.
Per assumere i rischi più rilevanti varie imprese possono accordarsi per ripartirseli in coassicurazione, oppure l'impresa che li assume cede in riassicurazione la parte eccedente quanto vuol tenere a suo carico ad altre, di cui alcune costituite espressamente per le riassicurazioni. La convenienza dell'assicurazione non è legata al fatto che il premio richiesto sia il puro costo del rischio: quindi rimane un margine anche per l'applicazione delle tasse; purché siano moderate.
Le prime imprese fondate per esercitare l'assicurazione si trovarono in una condizione pressoché di monopolio, poi il loro numero crebbe in modo da rendere efficace la concorrenza. In questo movimento alle imprese più potenti e meglio attrezzate se ne aggiunsero di deboli; da ciò il bisogno di norme di legge per tutelare gli assicurati incapaci di rendersi conto delle garanzie loro offerte. In Italia si erano preparati progetti di leggi, sull'esempio di quelle estere, ma essi non erano mai arrivati a essere discussi in parlamento, finché il governo fece votare la legge 4 aprile 1912, con la quale fu creato l'Istituto nazionale delle assicurazioni.
La Storia Delle Assicurazioni Marine
L'assicurazione trasporti, in tesi generale, comprende tutte le assicurazioni contro le perdite e i danni che colpiscono le merci e i mezzi di trasporto; ma in pratica, per ragioni diverse, le assicurazioni trasporti per via di mare sono considerate separatamente dalle altre riguardanti trasporti per via di terra e di acque continentali.
La prima forma di assicurazione fu quella marittima, che risale al basso Medioevo. Il fatto è perfettamente logico, ove si pensi all'importanza assunta dal traffico per via di mare sin dall'età delle Crociate, e al desiderio di mettersi al riparo dai rischi gravi che esso comportava. Ed è altrettanto naturale che le forme assicurative abbiano la loro origine nelle città marittime italiane, allora alla testa della navigazione e del traffico europeo. Già nel 1225 a Venezia abbiamo un esempio di assicurazione marittima fino a 1000 lire; ed essendo avvenuto un infortunio, il governo obbligò l'assicuratore a eseguire il pagamento.
Lo sviluppo dell'assicurazione a scopo speculativo data tuttavia veramente solo dal sec. XIV.
Negli archivî di Firenze e di Genova il Bensa ha scoperto documenti che vanno dal 1300 al 1319; ma un esplicito e definitivo riconoscimento legale dell'assicurazione marittima, combattuta prima, al suo nascere, come cosa immorale e illecita, si ha solo con la legge del 21 ottobre 1369, promulgata in Genova sotto il doge Gabriele Adorno. Con essa (che si trova oggi nel libro Diversorum Negotiorum Comunis Ianuae nell'archivio di S. Giorgio in Genova), sono dichiarati validi i contratti per viam cambi seu assecuramenti.
Nello stesso archivio di S. Giorgio si trova anche il registro, ove dal 1410 sono registrate le assicurazioni marittime fatte in Genova, e le indicazioni del premio relativo, che era di soldi dieci per ogni cento lire di capitale assicurato. La prima polizza sarebbe stata redatta a Pisa nel 1381, come indica il Bensa.
Tra i primi codici riguardanti le assicurazioni marittime hanno speciale importanza, oltre la legge del 1369, l'ordinanza di Pisa del 1318, che contiene già norme per regolare diritti e doveri dell'assicurato e dell'assicuratore, e l'ordinanza di Firenze del 1523 che stabilisce per le polizze una determinata forma simile a quella oggi in uso. Il documento ufficiale estero più remoto è l'Ordinanza dei Magistrati di Barcellona del 1435. A queste prime manifestazioni fecero seguito leggi e ordinanze di tutti i paesi del mondo allora noto, giacché dalle città italiane l'istituto assicurativo passò in quelle delle Fiandre e via via negli altri paesi. L'assicurazione trasporti, a cui si aggiunge più tardi l'assicurazione sulla vita dei mercanti che viaggiavano a bordo, quella dei salarî dei marinai, delle armi e delle vettovaglie, si svolge gradatamente in tutte le città marinare, ove più vasto è il commercio, e si perfeziona in Spagna, in Inghilterra e in altri paesi del nord.
A fianco dell'assicurazione trasporti si venivano, nel frattempo, delineando e svolgendo le altre forme di garanzia, tutte però, o quasi, basate, al loro nascere, più che su atti contrattuali di previdenza, sul giuoco e sulle scommesse, e per vietare gli abusi che ne derivarono, nei Paesi Bassi, ad Amsterdam (1598), a Middelbourg (1600), a Rotterdam (1604), a Genova (1588) e altrove si emanarono ordinanze e statuti che costituirono poi la base di vere e proprie disposizioni legislative.
In Inghilterra l'assicurazione marittima ebbe inizio per opera di banchieri lombardi, rifugiatisi a Londra tra il sec. XIII e il XIV.
Dal 1700 in poi il grande sviluppo avuto dall'assicurazione marittima si deve al Lloyd, organismo potentissimo e d'importanza mondiale (v. lloyd).
Come nell'Occidente, così nell'Oriente l'influenza italiana si manifesta nel campo assicurativo, e ci è dato ancora attualmente di notare nelle polizze di sicurtà levantine, brani e frasi dell'antica polizza della gloriosa Trieste. La prima compagnia organizzata per esercitare, nel senso vero e proprio, il ramo marittimo, fu fondata in Inghilterra nel 1720.